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Vitamina D

Vitamina D
26 gen 2021

Indice:

  1. ​Che cos'è la Vitamina D?
  2. ​A cosa serve la Vitamina D?
  3. ​Cosa comporta la carenza di Vitamina D?
  4. ​Da cosa può derivare la carenza di Vitamina D?
  5. ​Segnali di carenza di Vitamina D
  6. ​Fattori che aumentano il rischio di carenza di Vitamina D
  7. ​Apporto eccessivo di Vitamina D
  8. Cosa fare in caso di apporto eccessivo di vitamina D?
  9. ​Prevenire e trattare eccessi o carenze di Vitamina D
  10. ​Come viene assorbita la Vitamina D?
  11. Come agisce la Vitamina D?
  12. Fabbisogno di Vitamina D
  13. La vitamina D e la prevenzione delle malattie
  14. La vitamina D e l'influenza
  15. Integratori di Vitamina D

Che cos'è la Vitamina D?

La vitamina D è una vitamina liposolubile presente in diverse forme; nell'uomo, le forme più importanti di questa vitamina sono il colecalciferolo (vitamina D3) e l'ergocalciferolo (vitamina D2). In linea di massima, la vitamina D2 viene assunta con il cibo, mentre la vitamina D3 viene sintetizzata dal nostro organismo; entrambe le forme, dovranno poi essere mutate nella forma ormonale attiva del calcitriolo.

Per quanto riguarda la sintesi della vitamina D3 nel nostro organismo avviene attraverso l'assorbimento dei raggi del sole (UVB), tramite una reazione chimica che parte da un grasso simile al colesterolo.

Nella sua forma dell'ergocalciferolo (vitamina D2) invece, la vitamina D, può essere introdotta con l'alimentazione; tra i cibi che presentano al loro interno le più alte concentrazioni di vitamina D, ci sono:

  • olio di fegato di merluzzo
  • pesce (per lo più salmone, aringa, tonno, sgombro)
  • tuorlo d'uovo
  • verdure verdi
  • alcuni tipi di funghi

Una volta introdotta nel nostro organismo (sia attraverso il cibo che attraverso i raggi solari), la vitamina D ha bisogno dell'intervento di un enzima proteico che attraverso due reazioni di idrossilazione la converte nella sua forma biologicamente attiva (calcitriolo).

La vitamina D viene sintetizzata per un 90% dalla pelle, attraverso i raggi solari e per il restante 10% dalla dieta.

A cosa serve la Vitamina D?

La vitamina D è utilizzata dal nostro organismo per regolare i livelli di calcio e fosforo nel sangue e come regolatore del metabolismo del calcio per la calcificazione delle ossa.

La sua struttura ricorda quella degli ormoni steroidei e la sua forma metabolicamente attiva è l'1,25-(OH)2-colecalciferolo che agisce per favorire l'assorbimento di calcio, il riassorbimento renale del calcio e la deposizione del calcio nelle ossa.

Cosa comporta la carenza di Vitamina D

Come si valutano i livelli di vitamina D? Per avere una valutazione dei livelli di Vitamina D del nostro organismo, occorre fare delle analisi del sangue; carenze di Vitamina D possono riscontrarsi in caso di mancato apporto nell'alimentazione o anche per un'inadeguata esposizione solare.

Cosa può determinare? La carenza di Vitamina D può comportare una demineralizzazione delle ossa con conseguente osteomalacia nell'adulto o rachitismo nel bambino.

L'osteomalacia è una patologia metabolica che riguarda le ossa che può portare a dolori, malformazioni e fratture; diversa dall'osteoporosi nella quale c'è una riduzione della matrice ossea.

La causa di questo, può essere determinata dalla riduzione della quantità di minerali nelle ossa che genera così dolori e/o fratture; si tratta quindi più precisamente di una osteopatia metabolica demineralizzante, derivante dalla presenza eccessiva di tessuto osteoide non calcificato.

Nei bambini, invece, il rachitismo è una malattia caratterizzata da un difetto di ossificazione del tessuto osseo generalmente localizzato a livello delle cartilagini di coniugazione.

Questo è riconducibile ad un'alterazione del metabolismo della vitamina D, del calcio e del fosforo.

Inoltre la carenza di vitamina D può portare ad una debolezza maggiore nei denti che li rende più vulnerabili alle carie.

Da cosa può derivare la carenza di Vitamina D?

La carenza di vitamina D o ipovitaminosi D, può essere determinata da diversi fattori, quali:

  • ridotta esposizione solare (come detto in precedenza, la fonte maggiore di vitamina D, più precisamente nella sua forma di colecalciferolo, deriva dai raggi UVB, i raggi solari, che attraverso alcune reazioni chimiche che partono dal colesterolo sono in grado di sintetizzarla).
  • Mancato apporto dalla dieta: è possibile integrare la vitamina D attraverso alcuni alimenti come pesce, uova, alcune verdure ecc ecc, o anche attraverso l'assunzione di integratori alimentari specifici.
  • Un semplice aumento del fabbisogno di Vitamina D.
  • Un assorbimento intestinale alterato
  • Malattie epatiche o renali che ne compromettono l'assorbimento (più precisamente la conversione della vitamina D dalla sua forma biologicamente inattiva a quella attiva)
  • Terapie a base di farmaci che possono interferire con il normale metabolismo della Vitamina D.

Segnali di carenza di Vitamina D

Siccome in genere i segnali di carenza della vitamina D non sono molto evidenti, proviamo ad elencarne qualcuno più comune:

  • sensazioni di debolezza e di predisposizione a infezioni: tra i ruoli principali della Vitamina D, c'è sicuramente quello di contribuire al funzionamento del sistema immunitario in modo tale da combattere eventuali infezioni virali e batteriche. È possibile che bassi livelli di Vitamina D siano la causa di raffreddore e/o influenza.
  • Sensazione di stanchezza cronica: è stato riscontrato che la vitamina D, in quanto molto utile nelle funzioni metaboliche, può determinare l'insorgere di stanchezza eccessiva se in quantità carenti.
  • Dolori ossei: la vitamina D, come abbiamo visto, è molto importante nell'assorbimento del calcio e al mantenimento della salute delle ossa; una carenza di questa vitamina può generare dolori ossei, mal di schiena e fratture ricorrenti.

Questi sono solo alcuni dei possibili segnali di carenza di Vitamina D; è bene comunque fare un controllo periodico (tramite analisi del sangue) per tenere tutto sotto controllo.

Fattori che aumentano il rischio di carenza di Vitamina D

Tra i fattori che possono determinare un aumento del rischio di carenza di questa vitamina c'è sicuramente:

  • Fumare: il fumo altera quello che è il normale metabolismo della vitamina D
  • Anzianità: con il passare del tempo, purtroppo la nostra pelle diminuisce la sua efficienza produttiva e quindi di sintesi della vitamina D
  • Obesità: mantenere un'alimentazione quanto più possibile sana ed equilibrata; il tessuto adiposo, tende a “sequestrare” la vitamina D, riducendone così la biodisponibilità.
  • Alcolismo: in quanto va a compromettere il normale assorbimento intestinale di vitamina D

Apporto eccessivo di Vitamina D

Cosa avviene in caso di apporto eccessivo di Vitamina D? In linea teorica, l'alimentazione e l'esposizione solare non producono alcun sovra dosaggio; il rischio può essere determinato da un'eccessiva assunzione di integratori di Vitamina D. Si consiglia infatti un uso controllato e moderato degli integratori di vitamina D, soprattutto nei bambini.

I rischi di un eccessivo apporto di vitamina D possono riguardare una calcificazione diffusa (elevata concentrazione di calcio all'interno di tessuti e organi) con conseguente vomito, diarrea, spasmi muscolari o anche sensazioni di debolezza generale, mal di testa o ritmi cardiaci alterati.

In genere, un eccessivo apporto di vitamina D può portare alla formazione di calcoli renali e, in casi più gravi, all’indurimento dei vasi sanguigni nel cuore e polmoni che possono avere conseguenze fatali.

Si consiglia quindi, di rispettare quanto consigliato dal proprio medico/farmacista di fiducia o comunque quanto riportato sui foglietti illustrativi.

Cosa fare in caso di apporto eccessivo di vitamina D?

In caso di eccessivo apporto di vitamina D, si consiglia di interrompere la somministrazione di integratori, l'esposizione solare e anche limitare, per un certo periodo, i cibi contenenti la vitamina D quali pesce, uova, latte, burro e grassi animali.

Nel caso dovessero persistere i sintomi dovuti ad un apporto eccessivo di vitamina D, rivolgersi al proprio medico/farmacista di fiducia per un trattamento più corretto.

Prevenire e trattare eccessi o carenze di Vitamina D

La vitamina D, come detto, può essere assorbita per via endogena a livello della pelle (tramite esposizione solare) oppure attraverso la dieta. In caso di carenza o di eccessivo apporto di tale Vitamina, e quindi, nel caso in cui si dovessero verificare dei sintomi quali eccessiva stanchezza, nausea, vomito, dolori muscolari ecc ecc, si consiglia un consulto medico.

Una volta fatta l'anamnesi del paziente, bisogna effettuare degli esami del sangue e/o radiografie per controllare i livelli ematici di vitamina D e lo stato delle ossa. Questo step è essenziale per la determinazione del problema e per trattarlo al meglio.

La vitamina D proveniente dalla dieta è, in linea teorica, solo una fonte accessoria rispetto a quella proveniente dall'esposizione solare; tuttavia può risultare determinate nei casi in cui non è possibile una corretta esposizione al sole. Si può prevenire la carenza di Vitamina D proveniente dalla dieta sia con l'alimentazione che attraverso alcuni integratori; moltissime case farmaceutiche presentano prodotti ricchi di vitamina D proprio per ovviare ad eventuali mancanze.

NB: rispetta sempre le dosi consigliate dai foglietti illustrativi o dal tuo medico/farmacista di fiducia.

Come viene assorbita la Vitamina D?

L'assorbimento della vitamina D, o calciferolo, avviene al livello intestinale con un meccanismo simile a quello lipidico (si trova in delle micelle miste, composte da acidi grassi, sali biliari e monogliceridi); l'assorbimento è quindi effettuato tramite un meccanismo di diffusione passiva.

Una volta nel sangue, la vitamina D si “attacca” ad una proteina specifica (la vitamin D binding Protein o DBF) e successivamente trasformata in diversi metaboliti; da qui, attraverso delle reazioni enzimatiche, passa al fegato e successivamente al rene per arrivare ad ottenere la sua forma biologicamente attiva.

La vitamina D, al contrario di altre vitamine liposolubili, non viene immagazzinata nel fegato bensì nel tessuto adiposo e nei muscoli.

Come agisce la Vitamina D?

La vitamina D, andando a svolgere le sue funzioni in associazione a recettori nucleari, ha un meccanismo d'azione paragonabile a quello degli ormoni steroidei.

Più dettagliatamente, la vitamina D, una volta entrata nella cellula bersaglio e legata ad un recettore, penetra nel nucleo per indurre la sintesi di mRNA (acido ribonucleico messaggero). L'mRNA, codifica per una proteina, la CaBP (Calcium Binding Protein), responsabile dell'effetto biologico.

Una sola molecola di CaBP trasporta due molecole di calcio (azione simile agli ormoni steroidei).

La vitamina D svolge quindi un ruolo molto importante nel metabolismo fosfo – calcico andando ad agire in più livelli: intestino, ossa e rene.

Sono però stati evidenziati recettori per la forma attiva della vitamina D non direttamente implicati nel metabolismo fosfo – calcico; questo spiegherebbe un ruolo fisiologico ben più ampio di questa Vitamina.

Fabbisogno di Vitamina D

Teoricamente, l'esposizione alla luce solare è sufficiente per avere dei buoni livelli di Vitamina D nell'organismo; qualora non sia possibile, per mancata esposizione solare o per tipo di pelle, si considerano questi livelli di assunzione consigliati:

  • Lattanti 10÷25 µg
  • bambini 1÷3 anni 10 µg
  • bambini 4÷10 anni 0÷10 µg
  • ragazze e ragazzi 11÷17 anni 0÷15 µg
  • adulti 0÷10 µg
  • anziani 10 µg
  • gestante 10 µg; nutrice 10 µg.

Le unità di misura corrispondono a:

  • 1 UI = 0,025 µg di calciferolo
  • 1 µg di calciferolo = 40 UI di vitamina D.

Per quanto riguarda l'assunzione attraverso l'alimentazione, per esempio, 15 microgrammi di Vitamina D sono contenuti in 180g di salmone, circa 500g di uova di gallina crude (circa 9 uova medie) o ancora a poco meno di 500g di funghi porcini freschi.

La vitamina D e la prevenzione delle malattie

Recentemente si parla molto degli effetti della vitamina D sulla prevenzione delle malattie; oltre quindi al suo ruolo fondamentale per la salute delle ossa e per il metabolismo fosfo – calcico, il colecalciferolo, sembra essere sempre più importante anche per la prevenzione di malattie quali il diabete, disturbi cardiovascolari, malattie dell'apparato respiratorio e patologie autoimmuni.

Recenti studi hanno evidenziato una correlazione inversa tra i livelli di concentrazione della vitamina D nel sangue e il rischio di malattie acute o croniche; questo spiegherebbe l'importanza di questa vitamina anche per la prevenzione; mantenere quindi dei livelli regolari di vitamina D nell'organismo, può essere utile a prevenire l'insorgere di malattie.

Negli ultimi anni, più precisamente dal 2006 in poi, si è verificato un incremento molto significativo del consumo di vitamina D in Italia, passando da poco più di 20 a oltre 200 milioni di euro di spesa.

Nonostante ciò, ci sono tutt'oggi pareri contrastanti, valutazioni e continui studi sull'effettiva efficacia della vitamina D nella prevenzione di alcune malattie; ciò che non è in discussione, invece, è l'utilizzo della vitamina D nel trattamento e prevenzione di fratture ossee in pazienti affetti da osteoporosi.

In questo periodo per integrare la vitamina D, si consiglia, per quanto possibile, di passare del tempo all'aria aperta, di consumare cibi che contengono concentrazioni elevate di vitamina D e di assumere qualche integratore alimentare di questa vitamina.

La vitamina D e l'influenza

Effetti della vitamina D sul sistema immunitario

Sono stati effettuati negli ultimi anni moltissimi studi sugli effetti della vitamina D sul sistema immunitario evidenziando un aumento di circa il 40% di rischio per persone che hanno bassi livelli rispetto a chi invece ha livelli normali.

Gli studi condotti (su persone non vaccinate contro l'influenza) hanno evidenziato come persone con bassi livelli di vitamina D (colecalciferolo), si ammalino più frequentemente di persone con livelli normali. Questo perchè, moltissime cellule del nostro organismo implicate nella difesa dalle infezioni, hanno recettori specifici per la vitamina D.

E' quindi opportuno ovviare alla carenza di vitamina D; quali sono i migliori modi per farlo?

  • Passare del tempo all'aria aperta (la percentuale più elevata di vitamina D del nostro organismo proviene dai raggi UVB che vengono assorbiti dalla pelle).
  • Consumare cibi ad elevata quantità di vitamina D: olio di fegato di pesce, salmone, aringhe, sgombro, tonno, uova, carne, latte, funghi.
  • Assunzione di integratori a base di vitamina D (scrivi nella sezione di ricerca del sito “vitamina D” per avere l'elenco dei prodotti a base di questa vitamina).

Come detto, la vitamina D è molto importante per attivare il sistema immunitario in quanto “collabora” con l'attività delle cellule T; i linfociti T, chiamati così grazie ad un recettore specifico chiamato appunto recettore delle cellule T che si trova sulla loro superficie, svolgono un'azione di distruzione delle cellule infette da microbi.

Grazie quindi alle cellule T, il nostro organismo è in grado di rispondere ad un “attacco” da parte di agenti esterni ed attivare quella che è la risposta immunitaria. Avere una quantità sufficiente di vitamina D nel sangue, renderà possibile il lavoro delle cellule T.

Oltre quindi ad avere effetti benefici per la salute delle ossa, per il cuore e per i polmoni, la vitamina D sembra svolgere un ruolo molto importante per l'attivazione della risposta immunitaria; ricerche dimostrano come l'integrazione di vitamina D abbia effetti sulla riduzione del rischio di infezioni respiratorie. È quindi importante integrare questa vitamina soprattutto nei mesi freddi, dove l'esposizione al sole è più ridotta e quindi il nostro organismo ne riesce a sintetizzare di meno.

Sintesi cutanea della Vitamina D

La sintesi attraverso la cute della vitamina D, ricopre circa l'80% del fabbisogno di questa vitamina; il restante 20%, come detto in precedenza, deriva o dall'alimentazione (quindi attraverso il consumo di cibi ad elevate concentrazioni di vitamina D come pesci grassi, tuorlo d'uovo, olio di pesce ecc ecc..) o dagli integratori alimentari a base di questa vitamina.

La sintesi della vitamina D, avviene grazie a un precursore del colecalciferolo, una provitamina chiamata deidrocolesterolo (che deriva dalla riduzione del colesterolo). Questo precursore (che si trova nella pelle) è in grado di assorbire le radiazioni UVB che a loro volta lo trasformano in un composto intermedio instabile (chiamato previtamina D3). A questo punto, la previtamina D3 si convertirà spontaneamente in vitamina D3 o colecalciferolo nel giro di circa due giorni.

Il colecalciferolo deve quindi essere attivato a livello epatico e renale nella sua forma biologicamente attiva che è 1,25-(OH)2-colecalciferolo; questo intermedio attivo sarà in grado di:

  • favorire l'assorbimento di calcio e fosforo nell'intestino
  • aumentare il riassorbimento osseo (processi di mineralizzazione delle ossa)
  • aumentare le capacità di riassorbimento del calcio nei reni

La sintesi cutanea di Vitamina D deve avvenire in maniera diretta; un esposizione solare, per esempio, filtrata da un vetro, non permette ai raggi UVB di penetrare e quindi, non ci sarà sintesi di vitamina.

L'azione del colecalciferolo, nella sua forma biologicamente attiva è molto simile a quella degli ormoni steroidei; infatti una volta entrata nella cellula, si lega ad un recettore nucleare e stimola la produzione di proteine (come ad esempio i trasportatori del calcio).

La vitamina D agisce quindi anche in associazione a due ormoni, quali la calcitonina e il paratormone, nella regolazione dei livelli di calcio e fosforo nell'organismo.

Integratori di Vitamina D

Una volta integrata, la vitamina D per svolgere le sue funzioni deve subire due idrossilazioni a livello epatico e renale per arrivare alla sua forma biologicamente attiva. Questo processo riguarda sia la vitamina sottoforma di integratore che quella presente negli alimenti; si pensa che delle due forme di vitamina D, la D2 (ergocalciferolo) e la D3 (colecalciferolo), l'ultima sia la più biodisponibile e quindi maggiormente utilizzata.

Siccome in natura gli alimenti che contengono elevate quantità di vitamina D sono pochissimi, gli integratori alimentari a base di questa vitamina sono utilissimi per ovviare ad un eventuale carenza.

La carenza di vitamina D è un problema che riguarda moltissime persone e non va trascurato; tieni presente che non bisogna neanche eccedere con l'assunzione di integratori.

Innanzitutto si consiglia un analisi del sangue per valutare la concentrazione di vitamina D nell'organismo e successivamente un consulto con il proprio medico/farmacista di fiducia per un eventuale assunzione di integratori specifici. È bene tener presente della concentrazione di vitamina D presente nell'integratore e della frequenza di assunzione; un eccesso di vitamina D può portare a perdite di calcio e conseguente indebolimento osseo, oltre a nausea, vomito, diarrea, astenia.

Generalmente, la dose consigliata di vitamina D varia a seconda dell'età, da circa 15mcg per bambini e adulti a 20mcg per gli anziani (valori assolutamente indicativi che sono soggetti a variazioni da persona a persona).

Gli integratori di vitamina D sono presenti sottoforma di capsule, oli o gocce e si consiglia l'assunzione dopo il pasto in quanto sono necessari i grassi per un miglior assorbimento.

Dai un occhiata al nostro catalogo e scegli l'integratore di Vitamina D più adatto alle tue esigenze, o se hai dubbi e hai bisogno di un consiglio, contattaci e un nostro farmacista sarà pronto ad aiutarti.

Tag Vitamina D, Benessere, Salute